La Cristoffanini è specializzata nella manutenzione e riparazione di impianti sprinkler e gruppi di pompaggio

MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI SPRINKLER E DEI GRUPPI DI POMPAGGIO SECONDO LA NORMA UNI EN 12845.


La La norma uni en 12845 prevede controlli trimestrali, semestrali e annuali su questa tipologia di impianti e, in presenza di gruppi di pompaggio dedicati, controlli settimanali, mensili, trimestrali, semestrali, annuali, triennali, decennali..

L’IMPIANTO SPRINKLER.


Lo sprinkler è un sistema automatico di estinzione a pioggia costituito da un complesso di valvole principali di controllo dell’impianto e una rete di tubazioni alla quale sono collegati degli ugelli erogatori chiusi da un elemento termosensibile. In caso d’incendio, il calore sviluppato provoca la rottura dell’elemento termosensibile e la conseguente apertura degli erogatori con fuoriuscita di acqua, che, frazionata dal deflettore, consente di controllare lo sviluppo dell’incendio, o di estinguerlo, se affrontato nella fase iniziale. Il flusso d’acqua attraverso la valvola di allarme innesca un allarme di incendio.

TIPOLOGIE DI IMPIANTI.


sistemi ad umido.


I sistemi sprinkler a umido sono i più comuni. La definizione “a umido” indica che le tubazioni sono riempite con acqua in pressione. Il calore sviluppato dall’incendio provoca la rottura dell’elemento termosensibile e l’apertura degli erogatori che si trovano direttamente sopra l’area interessata con l’immediata fuoriuscita di acqua. I principali limiti di questa tipologia di impianto sono legati alle temperature ambientali in caso di impianti all’aperto dove la temperatura possa raggiungere valori inferiori a 4 °C.

sistemi a secco.


Nei sistemi sprinkler a secco le tubazioni sono riempite con aria in pressione anziché acqua. Nel caso le temperature scendessero sotto lo 0 non vi sono pericoli di congelamento e rottura delle tubazioni, tale che questa tipologia di impianto e’ usata comunemente per installazioni all’aperto dove vi sia il pericolo di congelamento. Un’apposita valvola di controllo, detta “valvola a secco”, viene posizionata in un’area riscaldata ed evita l’ingresso dell’acqua fino a quando non avviene la rottura di un elemento termosensibile con conseguente attivazione dell’impianto. Con l’apertura del primo erogatore la caduta di pressione all’interno della tubazione fa si che la valvola a secco si apra consentendo alll’acqua di entrare nelle tubazioni per essere erogata da uno o più sprinkler aperti.

Sistemi a preazione.


I sistemi sprinkler a preazione utilizzano il concetto base dei sistemi a secco: le tubazioni sono riempite con aria e non con acqua. La differenza consiste nel fatto che l’apertura della valvola di controllo è comandata da un impianto di rivelazione separato. In questo caso l’impianto, per attivarsi avrà bisogno di un doppio consenso (apertura dell’erogatore e allarme in corso dell’impianto di rivelazione). Questi sistemi vengono utilizzati in quei casi dove l’intervento dell’impianto comporterebbe gravi danni materiali, come per esempio in pinacoteche o archivi storici ecc…. Questo tipo di impianto offre dunque un livello di protezione aggiuntivo contro un rilascio accidentale dell’acqua, tuttavia necessitando di un doppio consenso, e poiché le tubazioni sono riempite ad aria, si deve sempre tener presente un aumento dei tempi di intervento del sistema e un maggiore margine di errore nell’attivazione dello stesso.

Sistemi a diluvio.


I sistemi a diluvio utilizzano erogatori privi dell’elemento termosensibile e sono dunque di tipo aperto. l’acqua è mantenuta a monte di un’apposita valvola la cui apertura è comandata da una valvola ad attivazione manuale oppure da un sistema di rivelazione incendi separato. In caso di attivazione dell’impianto l’acqua viene scaricata contemporaneamente da tutti gli erogatori. L’erogazione simultanea richiede la disponibilità di grandi quantità di acqua. La principale norma tecnica italiana riguardante i sistemi sprinkler è la UNI EN 12845: Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler – Progettazione, installazione e manutenzione (edizione attuale 2015), che dal 30 giugno 2007 ha sostituito le norme UNI 9490 e 9489, non più in vigore.

GRUPPI DI POMPAGGIO.


La norma UNI EN 12845 regola la progettazione, l’installazione e la manutenzione dei gruppi di pompaggio e prevede specifiche norme di prodotto per le pompe antincendio. La norma UNI 11292 tratta dei locali destinati ad ospitare unità di pompaggio per idranti antincendio. Le pompe devono essere preferibilmente centrifughe con asse orizzontale e costruite in modo che il giunto tra motore e pompa consenta la rimozione indipendente dell’uno e dell’altro per le operazioni di manutenzione. Le parti interne devono poter essere ispezionate senza coinvolgere operazioni sulle tubazioni di aspirazione e mandata della pompa. L’istallazione preferibile è quella sottobattente. In caso di istallazione soprabattente ogni pompa deve essere collegata a un dispositivo automatico di adescamento separato, che comprenda serbatoi posizionati ad un livello più alto rispetto alla pompa, collegato alla mandata e con valvola di non ritorno. Deve essere prevista una pompa jockey in modo da compensare le perdite di pressione dell’impianto evitando l’attivazione delle pompe principali. La pompa jockey non deve essere in grado di compensare la caduta di pressione derivante dall’eventuale apertura di uno sprinkler.

 
 
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