Impianti Sprinkler a bassa pressione
Impianti Sprinkler a bassa pressione
Gli impianti Sprinkler a bassa pressione sono tra i sistemi di spegnimento incendi più diffusi al mondo, poiché si attivano in modo automatico e possono essere localizzati, intervenendo solo dov’è necessario.
Sono utilizzati sia per estinguere in velocità l’incendio sul nascere (Early Suppression Fast Response) sia per controllarlo in attesa di estinguerlo completamente con altri mezzi.
L’intero impianto Sprinkler a bassa pressione è costituito da tubature leggere che non gravano sul soffitto, collegate alla rete idriche, e da ugelli erogatori. Sono proprio questi ultimi il punto di forza di questo sistema antincendio; sono costituiti da:
- un corpo metallico, che può essere rifinito in varie colorazioni, ma che di solito si presenta nero o cromato; ha la funzione di tenere insieme i vari componenti;
- elemento termosensibile: costituito da una lega metallica o da un bulbo di vetro, è sensibile al calore e fonde o si rompe al raggiungimento di una data temperatura. Il materiale utilizzato è scelto in base all’ambiente in cui verrà collocato tutto l’impianto antincendio: in prossimità di forni o getti di vapore, dove la temperatura sarà normalmente alta, l’ugello dovrà avere una temperatura di fusione più alta. In condizioni normali il suo scopo è quello di tenere fermo il tappo, ma quando si verifica un incendio, a causa del calore, l’elemento termosensibile cade e lascia cadere anche il tappo, liberando l’acqua;
- tappo: costituito da un disco di metallo o di teflon;
- orifizio e deflettore: consentono la fuoriuscita dell’acqua con un flusso frazionato in modo da essere più efficace.
Esistono tre tipi di impianti sprinkler, che si differenziano per come viene gestita l’acqua all’interno delle tubature:
- impianto a secco: le tubazioni sono riempite con aria pressurizzata, e l’acqua le attraversa solo in caso di apertura degli sprinkler; in questo modo si evita il congelamento dell’acqua all’interno delle tubature se queste sono poste in una zona a bassa temperatura o refrigerata.
- impianto a umido: le tubazioni sono riempite da acqua sotto pressione che viene liberata all’apertura degli ugelli. Sono tra i tipi di impianti sprinkler più diffusi.
- impianto a preazione: funzionano come quelli a secco, e cioè le tubazioni sono riempite con aria pressurizzata. Tuttavia questo impianto è collegato ad un sistema di allarme antincendio, per cui si attiva quando sia quest’ultimo, sia l’elemento termosensibile, rilevano la presenza di un incendio. In questo modo, con un doppio controllo, si tende a prevenire aperture casuali in luoghi delicati come centri di raccolta dati – cartacei e digitali – o locali che contengono beni artistici.
I nostri impianti sprinkler a bassa pressione possono essere utilizzati in:
- locali pubblici e alloggi (secondo la normativa MED 96/98/EC, Solas, FSS Code, HSC Code, Rina e secondo gli standard di ciascun Ente di Classifica membro IACS);
- contesti militari, dove ci fossero macchinari e strumentazioni tecnologiche delicate e fragili (secondo la normativa MIL);
- ambito civile e industriale (secondo la normativa NFPA 13(2016) e EN 12845.
Impianti Sprinkler a bassa pressione
Gli impianti Sprinkler a bassa pressione sono tra i sistemi di spegnimento incendi più diffusi al mondo, poiché si attivano in modo automatico e possono essere localizzati, intervenendo solo dov’è necessario.
Sono utilizzati sia per estinguere in velocità l’incendio sul nascere (Early Suppression Fast Response) sia per controllarlo in attesa di estinguerlo completamente con altri mezzi.
L’intero impianto Sprinkler a bassa pressione è costituito da tubature leggere che non gravano sul soffitto, collegate alla rete idriche, e da ugelli erogatori. Sono proprio questi ultimi il punto di forza di questo sistema antincendio; sono costituiti da:
- un corpo metallico, che può essere rifinito in varie colorazioni, ma che di solito si presenta nero o cromato; ha la funzione di tenere insieme i vari componenti;
- elemento termosensibile: costituito da una lega metallica o da un bulbo di vetro, è sensibile al calore e fonde o si rompe al raggiungimento di una data temperatura. Il materiale utilizzato è scelto in base all’ambiente in cui verrà collocato tutto l’impianto antincendio: in prossimità di forni o getti di vapore, dove la temperatura sarà normalmente alta, l’ugello dovrà avere una temperatura di fusione più alta. In condizioni normali il suo scopo è quello di tenere fermo il tappo, ma quando si verifica un incendio, a causa del calore, l’elemento termosensibile cade e lascia cadere anche il tappo, liberando l’acqua;
- tappo: costituito da un disco di metallo o di teflon;
- orifizio e deflettore: consentono la fuoriuscita dell’acqua con un flusso frazionato in modo da essere più efficace.
Esistono tre tipi di impianti sprinkler, che si differenziano per come viene gestita l’acqua all’interno delle tubature:
- impianto a secco: le tubazioni sono riempite con aria pressurizzata, e l’acqua le attraversa solo in caso di apertura degli sprinkler; in questo modo si evita il congelamento dell’acqua all’interno delle tubature se queste sono poste in una zona a bassa temperatura o refrigerata.
- impianto a umido: le tubazioni sono riempite da acqua sotto pressione che viene liberata all’apertura degli ugelli. Sono tra i tipi di impianti sprinkler più diffusi.
- impianto a preazione: funzionano come quelli a secco, e cioè le tubazioni sono riempite con aria pressurizzata. Tuttavia questo impianto è collegato ad un sistema di allarme antincendio, per cui si attiva quando sia quest’ultimo, sia l’elemento termosensibile, rilevano la presenza di un incendio. In questo modo, con un doppio controllo, si tende a prevenire aperture casuali in luoghi delicati come centri di raccolta dati – cartacei e digitali – o locali che contengono beni artistici.
I nostri impianti sprinkler a bassa pressione possono essere utilizzati in:
- locali pubblici e alloggi (secondo la normativa MED 96/98/EC, Solas, FSS Code, HSC Code, Rina e secondo gli standard di ciascun Ente di Classifica membro IACS);
- contesti militari, dove ci fossero macchinari e strumentazioni tecnologiche delicate e fragili (secondo la normativa MIL);
- ambito civile e industriale (secondo la normativa NFPA 13(2016) e EN 12845.